Perché il Sud è rimasto indietro
Emanuele Felice"Un lavoro importante, molto utile e facilmente leggibile, a tratti appassionante, per chi voglia disporre di una interpretazione documentata dell’origine e della permanenza dello sviluppo dualistico del nostro Paese"
Michele Salvati
Pil pro capite, condizioni di vita, diritti sociali, libertà civili dicono che il Mezzogiorno rimane arretrato rispetto all’Italia e all’Europa. Varie le spiegazioni, che vanno da una presunta "diversità genetica" dei meridionali alla sfavorevole collocazione geografica. Secondo l’autore, sono state le classi dirigenti meridionali a ritardare lo sviluppo, dirottando le risorse verso la rendita più che verso gli usi produttivi. Per cominciare a colmare il divario, al Sud occorre dunque modificare la società, spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano all’arretratezza.
EmanueleFeliceinsegna Economia applicata nell’Università D’Annunzio di Pescara. Con il Mulino ha pubblicato "Divari regionalie intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia" (2007) e "Ascesa e declino. Storia economica d’Italia" (2015).